La Mediazione Familiare si rivolge alla coppia, coniugata o convivente, con figli o senza figli, in fase di separazione o già separata o divorziata con un’esigenza di modificare gli accordi. La Mediazione Familiare si rivolge inoltre ai genitori in conflitto con i figli, ai fratelli in disaccordo, ai parenti in lite per questioni ereditarie.
Intraprendere il percorso di Mediazione Familiare è utile in tutte le fasi del processo della separazione e del divorzio poiché si adatta alle differenti esigenze espresse dalle diverse tipologie di coppie.
1)
Coppie in crisi:
·
Uno dei due partner è deciso per la separazione e l’altro non
l’accetta
·
La decisione di separarsi è chiara per entrambi.
2)
Coppie separate di fatto:
·
Coppie con attive aree di conflitto sui termini di affidamento dei
figli e/o sul versante economico.
3)
Coppie separate legalmente:
·
Le condizioni di separazione risultano di difficile attuazione o
non vengono rispettate.
4)
Coppie separate da tempo o divorziate:
·
Gli accordi presi in Tribunale, ormai inadeguati alle mutate
condizioni di vita, devono essere aggiornati o modificati.
La
Mediazione Familiare si rivolge principalmente a coppie con figli, in quanto uno
dei suoi obiettivi principali è costituito dalla riorganizzazione delle
relazioni familiari in un’ottica di continuità genitoriale con particolare
riguardo all’interesse dei figli.
Nel
caso di coppie senza figli non è quindi corretto parlare di Mediazione
Familiare tout court, ma è comunque possibile con esse applicare proficuamente
tecniche di mediazione.
La
consulenza potrà trattare, ad esempio, i seguenti temi:
-
espressione
delle emozioni legate alla separazione
-
elaborazione
del lutto della separazione
-
problemi
economico-patrimoniali
-
gestione
del conflitto e riapertura dei canali comunicativi
-
rapporti
con le famiglie d’origine.
Da
tempo, in Paesi europei ed extraeuropei, ci si interroga sull’opportunità di
far partecipare i bambini alle sedute di Mediazione Familiare: alcuni lo
ritengono inutile, se non dannoso, perché coinvolgerebbe ulteriormente i
bambini nei problemi dei genitori; altri lo ritengono opportuno perché
permetterebbe loro di intervenire attivamente sul processo di cambiamento delle
relazioni familiari che la Mediazione si propone di sollecitare, con la
comunicazione diretta dei loro vissuti e bisogni.
I
mediatori dello Spazio di Mediazione Familiare ritengono più opportuno lavorare in
Mediazione con i soli genitori, preferendo alla presenza fisica dei figli una
loro evocazione simbolica, lavorando attraverso la narrazione e le
rappresentazioni dei figli nei due genitori. Il rischio che si corre, infatti,
è quello che i minori siano gravati di responsabilità che competono agli
adulti, mentre forse un loro bisogno
è quello di essere esonerati da un lavoro che può essere svolto con competenza
e responsabilità dai loro genitori.
Tuttavia, circa la possibilità di un’eventuale loro convocazione, è necessario restare flessibili ed aperti agli specifici bisogni e alle richieste dei figli, specialmente se hanno un’età adeguata all’incontro e previa un’idonea preparazione da parte dei genitori.
Sito dedicato alla nuova risorsa a sostegno della coppia durante la separazione e il divorzio. Il mediatore è un esperto nella gestio
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